Il genere stava influenzando notevolmente la società ed alla fine del 1977 il film " Saturday Night Fever " trasformò la musica di discoteca in una moda che contagiò tutti i giovani del periodo: grande successo per il film, la sua colonna sonora e consacrazione definitiva per l'interprete principale John Travolta.
New York continuava ad essere sempre al centro del mondo della Disco grazie anche a due discoteche molto influenti: il Paradise Garage che suonava disco underground mixata da Larry Levan ospitando vip, e lo Studio 54 che proponeva disco music di successo mixata da Tony Humphries
L'industria discografica macinava successi uno dopo l'altro e verso la fine degli anni '70 tutti erano consapevoli della forza della Disco e anche grandi artisti rock come i “Rolling Stones” e i “The Kiss” rivitalizzarono le loro carriere grazie alla nuova moda musicale. Nel 1980, la Disco era divenuta una parola tabù e per la gente era diventata un modo per definire uno stile di ballo più che un genere musicale. Inoltre, con l'aiuto di nuovi strumenti e tecnologie, dj's e produttori iniziarono a creare e a sperimentare nuovi suoni basati sulla Disco che sarebbe continuata fino ai nostri giorni. La Disco Music non morì: si evolse semplicemente in qualcosa di nuovo chiamata house music.
Internet Music
mercoledì 30 novembre 2011
DISCO MUSIC STORY. Dagli inizi fino agli anni 70
Le prime discoteche, i primi dj's.
L'idea di discoteca è originaria dell'Europa e risale all'occupazione nazista in Francia. All'epoca era vietato suonare il Jazz, un genere nero e tipico degli Usa, nei locali e per questo motivo molte persone si riunivano per ascoltare le loro canzoni preferite su vinile. La cosa non aveva molto a che fare con la discoteca come noi la intendiamo, ma per la prima volta nella storia la gente usciva per ascoltare e ballare musica registrata.
In America questa idea fu esportata da un francese, Arthur che aprì la prima discoteca americana nei primi anni 60 e il suo primo dj fu un cameriere, Hyatt Magro. Questo nuovo atteggiamento verso il ballo divenne ancora più importante, alcuni anni dopo, con il British Pop invasion in un club di New York chiamato Electric Circus. Il suo dj Terry Noel diede un contributo enorme alla figura del disk jockey, che non era più solo uno che passa i dischi, associando le luci al ritmo e i dischi secondo generi e umori. Ma la nascita del vero dj risale quasi sicuramente al club “The Sanctuary” ad opera di un italo-americano “Francis Grasso”: la folla andava in estasi per i perfetti accostamenti di ritmo e quei strani esperimenti di batterie e percussioni incrociate. Nei primi anni 70 alcuni dj's di origine italiana sono protagonisti delle scene disco: "Nicky Siano" (divenuto in seguito resident del mitico Studio 54), inizia a proporre musica innovativa. Improvvisamente la Disco emerge dai clubs e diventa fenomeno di massa. Ma altre città dopo New York iniziano a proporre i loro artisti creando veri e propri filoni all'interno della Disco. Dj's ed i produttori divennero le stars di questo nuovo filone musicale, e tra quest'ultimi Tom Moulton che presentò un'innovazione notevole: lui inventò letteralmente il discomix quasi per caso, incidendo poi il primo mix promo della storia: "So Much For Love".
Nella tarda metà degli anni '70 il contagio tocca anche l'Europa e dal Vecchio Continente arrivano le prime hits : "Love to love you baby" di Donna Summer, il brano più lungo della Disco Music.
Un grazie particolare a A-Z Disco & Romano in Dance70
L'idea di discoteca è originaria dell'Europa e risale all'occupazione nazista in Francia. All'epoca era vietato suonare il Jazz, un genere nero e tipico degli Usa, nei locali e per questo motivo molte persone si riunivano per ascoltare le loro canzoni preferite su vinile. La cosa non aveva molto a che fare con la discoteca come noi la intendiamo, ma per la prima volta nella storia la gente usciva per ascoltare e ballare musica registrata.
In America questa idea fu esportata da un francese, Arthur che aprì la prima discoteca americana nei primi anni 60 e il suo primo dj fu un cameriere, Hyatt Magro. Questo nuovo atteggiamento verso il ballo divenne ancora più importante, alcuni anni dopo, con il British Pop invasion in un club di New York chiamato Electric Circus. Il suo dj Terry Noel diede un contributo enorme alla figura del disk jockey, che non era più solo uno che passa i dischi, associando le luci al ritmo e i dischi secondo generi e umori. Ma la nascita del vero dj risale quasi sicuramente al club “The Sanctuary” ad opera di un italo-americano “Francis Grasso”: la folla andava in estasi per i perfetti accostamenti di ritmo e quei strani esperimenti di batterie e percussioni incrociate. Nei primi anni 70 alcuni dj's di origine italiana sono protagonisti delle scene disco: "Nicky Siano" (divenuto in seguito resident del mitico Studio 54), inizia a proporre musica innovativa. Improvvisamente la Disco emerge dai clubs e diventa fenomeno di massa. Ma altre città dopo New York iniziano a proporre i loro artisti creando veri e propri filoni all'interno della Disco. Dj's ed i produttori divennero le stars di questo nuovo filone musicale, e tra quest'ultimi Tom Moulton che presentò un'innovazione notevole: lui inventò letteralmente il discomix quasi per caso, incidendo poi il primo mix promo della storia: "So Much For Love".
Nella tarda metà degli anni '70 il contagio tocca anche l'Europa e dal Vecchio Continente arrivano le prime hits : "Love to love you baby" di Donna Summer, il brano più lungo della Disco Music.
Un grazie particolare a A-Z Disco & Romano in Dance70
mercoledì 23 novembre 2011
John Travolta
John Joseph Travolta è un attore, cantante e ballerino statunitense, di origine italiana e irlandese.
Nasce il 18 febbraio 1954 a Englewood, nello Stato del New Jersey, in una famiglia di attori nella quale è il più piccolo di sei figli. Suo padre era un giocatore italoamericano di football, sua madre, Helen Cecilia, nata a Burke e di origini irlandesi, fu attrice, cantante in un gruppo della radio locale, i Sunshine Sisters, e in seguito professoressa di inglese e di arte drammatica.
Viene scelto come protagonista del film "La febbre del sabato sera", grazie al quale, oltre alla grande notorietà, ottiene anche una nomination agli Oscar. L'enorme celebrità alla fine degli anni settanta è accresciuta dalla versione cinematografica di Grease. I suoi film divengono icone degli anni della "disco-music".
Nasce il 18 febbraio 1954 a Englewood, nello Stato del New Jersey, in una famiglia di attori nella quale è il più piccolo di sei figli. Suo padre era un giocatore italoamericano di football, sua madre, Helen Cecilia, nata a Burke e di origini irlandesi, fu attrice, cantante in un gruppo della radio locale, i Sunshine Sisters, e in seguito professoressa di inglese e di arte drammatica.
Viene scelto come protagonista del film "La febbre del sabato sera", grazie al quale, oltre alla grande notorietà, ottiene anche una nomination agli Oscar. L'enorme celebrità alla fine degli anni settanta è accresciuta dalla versione cinematografica di Grease. I suoi film divengono icone degli anni della "disco-music".
Il film che ha dato una svolta
La febbre del sabato sera (Saturday Night Fever) è un film musicale del 1977 diretto dal regista John Badham, con Jonh Travolta e Karen Lynn Gorney. Il film è tratto da una pseudo inchiesta giornalistica di un quotidiano newyorkese sulla vita notturna delle comunità povere metropolitane, contrapponendosi alla vita mondana delle classi agiate di Manhattan, le serate fastose negli storici templi della disco music come lo Studio 54. La trama tratta comunque tematiche serie, affrontando problemi giovanili tuttora attuali, come l'emigrazione, l'uso di stupefacenti nelle discoteche, il razzismo - che non risparmia i protagonisti italo-americani, marchiati con gli annosi luoghi comuni di accidia e sciatteria - e la violenza tra bande.
Il titolo racconta la voglia di vivere e di evadere di una generazione americana segnata da un pessimismo che fa seguito agli eventi socio politici degli anni 'Settanta: crisi economica, disavventura vietnamita, fine della corsa allo spazio e dei movimenti studenteschi.
Il titolo racconta la voglia di vivere e di evadere di una generazione americana segnata da un pessimismo che fa seguito agli eventi socio politici degli anni 'Settanta: crisi economica, disavventura vietnamita, fine della corsa allo spazio e dei movimenti studenteschi.
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